La memoria

Facciamo un esperimento: proviamo a passeggiare lungo una strada che percorriamo abitualmente, ad esempio quella per andare al lavoro, scegliamo un percorso che diamo per scontato e che in genere viviamo meccanicamente immersi nei nostri pensieri. Cerchiamo questa volta di osservare tutti i particolari che ci circondano: le case, le persone che incrociamo, gli alberi, i suoni, gli odori… cerchiamo di catturare ogni minimo dettaglio del luogo. Spostiamo poi l’attenzione su noi stessi: come ci sentiamo? Quali sono i pensieri che emergono? Quali emozioni? Siamo realmente svegli o stiamo sognando? Cerchiamo di catturare ogni sfumatura del nostro stato interiore. Torneremo poi a casa e, durante una pratica di meditazione, possiamo tornare con la mente alla passeggiata che abbiamo compiuto: il ricordo sarà estremamente più nitido e reale rispetto a quello di qualsiasi altro giorno in cui abbiamo percorso quello stesso luogo distrattamente.

Questo semplice esperimento ci introduce allo studio della memoria, la capacità della mente di immagazzinare le esperienze della nostra vita, formando gradualmente la nostra personalità e plasmando il nostro modo di vedere noi stessi e il mondo. Purtroppo siamo consapevoli e coscienti solo di una piccolissima quantità di questi “dati”, mentre tutto il resto viene sepolto in zone buie della nostra mente. Come possiamo affermare di conoscerci se il nostro cielo interiore è formato per buona parte di buchi neri? Come possiamo avere l’ambizione di ricordare tutti i nostri sogni o addirittura vite precedenti se non ricordiamo cosa abbiamo fatto ieri?

Crediamo di possedere un intelletto molto sviluppato, dato che abbiamo letto e studiato tanti libri. Appena impariamo ad autoanalizzarci però ci rendiamo conto che in realtà la nostra memoria è estremamente meccanica: ricorda solo ciò che serve per le cose pratiche della vita mentre elimina tutto ciò che reputa superfluo; alcune volte ci vengono alla mente particolari che ci hanno colpito, che ci hanno segnato in positivo o in negativo, ma c’è da chiedersi se siamo davvero padroni della nostra memoria. Dove va a finire tutto il resto? Il Maestro Samael ci dà una preziosa indicazione:

Un uomo che ritorna a casa dopo aver percorso tutta la città difficilmente ricorderà minuziosamente tutti i suoi pensieri, gli avvenimenti, le persone, le cose, le idee e se cercherà di ricordare troverà nella sua memoria grandi lacune che corrispondono esattamente agli stati di sonno più profondi.

Samel Aun Weor

Il motivo per cui non ricordiamo gran parte delle nostre giornate è perché siamo in uno stato di sonno profondo. La nostra mente proietta costantemente immagini e fantasie, sommersa com’è nel passato o nel futuro. Mentre ci crogioliamo in queste costruzioni dell’intelletto perdiamo di vista il momento presente.

S. Dalì “La Persistenza della Memoria”, 1931, particolare

Possiamo qui iniziare definire questo tipo di memoria come inferiore e meccanica, legata all’intelletto e ai nostri ego, che selezionano, rielaborano e proiettano i ricordi a cui ci affezioniamo, nel bene o nel male. Questi ricordi andranno a costituire la persona che crediamo di essere e che siamo convinti di conoscere.

Il Maestro Samael ci insegna che è urgente e necessario risvegliare l’attenzione al momento presente:

Quando la mente è condizionata dalla memoria, ripete solo ciò che ha accumulato. La mente condizionata dalle esperienze di tanti e tanti ieri, può vedere il presente solo attraverso le torbide lenti del passato. Se vogliamo sapere ascoltare, se vogliamo imparare ad ascoltare per scoprire il nuovo, dobbiamo vivere in accordo con la filosofia della “momentaneità”. È urgente vivere momento per momento senza la preoccupazione del passato ed i progetti del futuro. La verità è lo sconosciuto momento per momento: le nostre menti devono sempre stare in allerta, in piena attenzione, libere da pregiudizi e preconcetti per essere realmente recettive.

[…] Sfortunatamente l’io è memoria e vive nel passato e vuole sempre tornare al passato. Il passato rovina le persone, distrugge la felicità e uccide l’amore. La mente imbottigliata nel passato mai potrà comprendere integralmente il profondo significato del momento in cui viviamo.

[…] I ricordi della memoria mai potranno portarci la vera liberazione perché appartengono al passato e pertanto sono morti. La comprensione non è una cosa del passato e nemmeno del futuro. La comprensione appartiene al momento in cui stiamo vivendo, qui ed ora. La memoria porta sempre l’idea del futuro. È urgente studiare la scienza, la filosofia, l’arte e la religione; ma non si devono consegnare questi studi alla fedeltà della memoria perché in effetti non è fedele. È assurdo depositare le conoscenze nel sepolcro della memoria. È stupido sotterrare nella fossa del passato le conoscenze che invece dobbiamo comprendere. Mai ci pronunceremo contro gli studi, la sapienza, la scienza; ma è del tutto incongruente depositare i gioielli vivi della conoscenza nel sepolcro corrotto della memoria. È necessario studiare, investigare, analizzare ma dobbiamo meditare profondamente per comprendere in tutti i livelli della mente.

Samael Aun Weor

La memoria è però straordinaria se diviene strumento di una mente ricettiva e cosciente. Iniziando a porre attenzione al momento presente, a ciò che ci circonda, se finalmente guardiamo con occhi nuovi anche le cose che ci sembrano più banali possiamo risvegliare una capacità che finora è rimasta sopita in noi: una memoria che possiamo definire di tipo superiore. Pensiamo all’esperimento proposto all’inizio di questo articolo: basta metterlo in pratica per rendersi conto del cambiamento che può avvenire nel nostro modo di percepire e ricordare il momento presente.

Quando veramente sappiamo ascoltare in modo cosciente e profondo, sorge dentro di noi un potere meraviglioso, una formidabile comprensione, naturale, semplice, libera da ogni processo meccanico, da ogni processo mentale e da ogni ricordo.

Samael Aun Weor

Iniziare a vivere la vita con attenzione significa esercitare la memoria superiore. Quanta vita possiamo recuperare! Pian piano tutto diventerà più nitido e, sorprendentemente, inizieremo a ricordare anche i nostri sogni, angoli bui del nostro passato o addirittura esperienze di vite precedenti.

Tutto parte dal qui e ora.

Autore: Accademia Gnostica Torino

Citazioni tratte da: Samael Aun Weor, “Educazione fondamentale”, Collezione Pegaso 2017