Lo studio dei sogni
È necessario tenere sempre a mente l’esistenza delle influenze superiori che agiscono su di noi e vengono registrate dall’apparato psichico. Però, se restiamo attaccati ai sensi e non mettiamo piena attenzione alla nostra vita interiore, non riusciremo minimamente a percepire queste influenze.
Samael Aun Weor
Una delle principali materie di studio portate avanti dall’Accademia Gnostica è lo studio dei sogni. Il sogno non è una proiezione illogica e casuale della nostra mente ma è una dimensione reale e di estrema importanza per conoscere noi stessi. Perché percepiamo il sogno come qualcosa di così inspiegabile e illusorio? Perché raramente ricordiamo ciò che avviene nel mondo onirico? Perché non abbiamo il controllo di queste esperienze?

La risposta a queste prime fondamentali tre domande è una: viviamo la maggior parte della vita dormendo. Con questo non intendiamo solo quel terzo del nostro vissuto relativo allo stato di sonno, durante il quale il corpo spegne ogni interruttore per rigenerarsi, ma anche quello che percepiamo come stato di veglia. Pensiamo di essere svegli ma in realtà viviamo in una perenne condizione di illusione dettata da un cattivo funzionamento della mente, che ci proietta continuamente verso il passato o il futuro, che ci riempie la testa di voci, chiacchiere e immagini che nulla hanno a che fare con il presente che stiamo vivendo. Se siamo addormentati durante il giorno è normale che quando sogniamo non ci ricordiamo nulla di noi stessi e siamo in balia di una mente che, in maniera meccanica, deve riorganizzare le esperienze della giornata. La tipologia di sogni in questo caso ha quasi sempre a che fare con il nostro vissuto: così sogniamo il nostro lavoro, le nostre paure, le nostre preoccupazioni, etc… tutto ciò che ha invaso la nostra mente durante la giornata viene riportato e rivissuto durante il sonno.
Cosa succede se invece si inizia un percorso di Autoconoscenza? Non è casuale che molti nostri studenti, sin dalle prime esperienze di meditazione, testimoniano un nuovo modo di sognare. Se pian piano cambiamo il nostro modo di pensare, se prestiamo attenzione alla nostra mente durante il giorno e ci auto-osserviamo nelle nostre reazioni psicologiche, se finalmente prestiamo attenzione a noi stessi e al momento che stiamo vivendo, vuol dire che stiamo gradualmente risvegliando quella parte di noi addormentata che chiamiamo “Coscienza”. Di conseguenza anche i sogni iniziano a cambiare: ecco che riusciamo a percepire questa dimensione come reale e tangibile, siamo in grado di leggere e interpretare quel particolare linguaggio composto da simboli e archetipi che sono stati oggetti di studio da parte della psicologia. Il sogno non è più una proiezione mentale da subire senza un apparente motivo ma diventa uno strumento attraverso il quale poter fare delle esperienze coscienti, indispensabili per la reale e intima conoscenza di noi stessi.