Erudizione e Sapienza

Come molti sanno la parola “Gnosi” deriva dal greco γνῶσις (gnòsis), il cui significato è “conoscenza”. Questo termine abbraccia un raggio ampissimo di accezioni; riguarda, in poche parole, le nostre possibilità di acquisire concetti e fare esperienze di noi stessi e del mondo. Tale raggio si potrebbe estendere a una dimensione che potremmo percepire come infinita, giacché, come i maggiori filosofi della storia ricordano, più si conosce e più si sa di non sapere. In che direzione andare quindi? Qual è l’obiettivo della conoscenza se essa è infinita? Dobbiamo procedere a piccoli passi, mossi dalle nostre curiosità e necessità professionali, per arrivare dunque a un nulla di fatto?

Riportiamo una citazione di Schopenhauer che ci ha divertito e che ci aiuta a introdurre il discorso:

Quando osservo l’imponente erudizione di quella gente che sa tutto, alle volte, mi vien da dire a me stesso: quanto poco deve aver avuto da pensare un simile tipo, se ha potuto leggere tanto!

(Arthur Schopenhauer)

Nel cammino gnostico distinguiamo due linee della vita: l’orizzontale, che riguarda la nostra realtà quotidiana, il nostro lavoro, i nostri affanni, i nostri problemi, i nostri affetti, i nostri hobby, etc.; la verticale, che invece ci mette in relazione con le parti più elevate e più profonde di noi, con le nostre cime e i nostri abissi, con le nostre luci e oscurità.

Questa distinzione potremmo riportarla al termine “conoscenza”. Per fare maggiore chiarezza, usiamo due ulteriori termini: erudizione e sapienza.

È interessante notare come la parola “erudito” evochi, nella sua forma grammaticale, un participio passato. Ha a che fare con l’accumulo di nozioni e teorie, con lo studio di testi e con un tipo di conoscenza tramandata dall’antichità o da un trascorso più o meno recente.

La parola “sapiente” è invece un participio presente. Questo termine ci porta alla mente l’idea di una persona saggia, che ha acquisito sì erudizione, ma anche qualcos’altro: l’esperienza diretta, la conoscenza intima, al tempo stesso personale e oggettiva, di se stesso e del mondo. La “comprensione”.

L’erudizione è una conoscenza orizzontale, che dal nostro cervello si propaga verso l’esterno in cerchi concentrici sempre più ampi ma sempre più dispersi e flebili. La sapienza è invece verticale, e dal suo centro, la mente, si focalizza in se stessa per andare verso l’alto e verso il basso, diretta e potente come un raggio di luce che attraversa una lente. Mentre il primo tipo di conoscenza viene dalla tradizione, il secondo avviene invece per rivelazione.

La “Gnosi” deriva dall’incrocio tra queste due linee.

Così scrive il Maestro Samael:

Abbiamo bisogno di costruirci una potente cultura intellettuale ma tremendamente equilibrata con la vera spiritualità cosciente. Abbiamo bisogno di un’etica rivoluzionaria e di una psicologia rivoluzionaria se ciò che vogliamo in verità è dissolvere l’io per sviluppare legittimamente l’Essere spirituale in noi.

(Samael Aun Weor)

Mentre l’eruzione si ottiene grazie alla capacità della memoria, il veicolo della sapienza è invece la comprensione. Nel testo che segue, estratto dal libro “Educazione fondamentale”, il Maestro ci parla dettagliatamente della differenza tra la comprensione che deriva dalla Coscienza e la memoria intellettuale:

Comprendere è qualcosa di immediato, di diretto, qualcosa che possiamo vivere intensamente, qualcosa che sperimentiamo profondamente e che inevitabilmente si trasforma nella vera molla intima dell’azione cosciente. Ricordare è qualcosa di morto, appartiene al passato e sfortunatamente si trasforma in un ideale, in un motto, in un’idea o nell’idealismo che vogliamo imitare meccanicamente e seguire incoscientemente. Nella vera comprensione, nella comprensione profonda, nell’intima comprensione di fondo c’è soltanto la pressione intima della coscienza, una pressione costante nata dall’essenza che portiamo dentro e questo è tutto. La comprensione autentica si manifesta come azione spontanea, naturale, sincera, libera dal processo deprimente della scelta, pura, senza indecisione di nessun tipo. La comprensione trasformata nella molla segreta dell’azione è formidabile, meravigliosa, edificante ed essenzialmente nobilitante.

[…]

L’azione basata sul ricordo di ciò che abbiamo letto, sull’ideale a cui aspiriamo, sulla norma di condotta che ci hanno insegnato, sulle esperienze accumulate nella memoria è calcolatrice, dualista, dipende da deprimenti opzioni, si basa sulla scelta concettuale e inevitabilmente conduce soltanto all’errore e al dolore. Abbiamo bisogno di studiare, abbiamo bisogno di libri utili, abbiamo bisogno di insegnanti. Abbiamo bisogno di guru, di guide spirituali, di mahatma, ma è necessario comprendere gli insegnamenti in modo integrale e non semplicemente depositarli nei magazzini della memoria infedele. Mai potremo essere veramente liberi se abbiamo il cattivo gusto di paragonare noi stessi con i ricordi accumulati nella memoria, con l’ideale, con ciò che vorremmo essere e non siamo. Quando veramente comprenderemo gli insegnamenti ricevuti, non avremo bisogno di ricordarli a memoria e nemmeno di convertirli in ideali.

(Samael Aun Weor)

Per queste ragioni non crediamo che la Gnosi possa essere insegnata solo attraverso libri o conferenze. La Gnosi è “la nostra stessa vita vissuta saggiamente” e, per arrivare a tale saggezza, bisogna seguire l’insegnamento di un Maestro e soprattutto praticare con costanza. Esplorare l’orizzontale e immergersi nella verticale.

La comprensione di fondo in tutti i livelli della mente è possibile solo per mezzo della meditazione introspettiva profonda.

(Samael Aun Weor)

Accademia Gnostica S.A.W. Torino

Bibliografia: “Educazione fondamentale”, Samael Aun Weor.